La giustizia predittiva

Cos’è la giustizia predittiva e in che modo entrerà, in un futuro molto prossimo, nelle nostre vite?

La giustizia predittiva possiamo dividerla in tre livelli

Incipit del romanzo Loquendum: amore, sangue e socialntework

Primo livello – Che possibilità ho di vincere?

Conoscere a priori se vincerai o meno la causa che stai per intraprendere è un bel vantaggio che la tecnologia oggi può offrire.  All’avvocato basterà inserire i tratti salienti della causa in un software basato sull’intelligenza artificiale e questo sistema, valutando le leggi e soprattutto le sentenze emesse per casi simili determinerà una probabilità di successo.
In sé il sistema è un ottimo ausilio per gli avvocati, ma sarà a disposizione anche dei magistrati che  inevitabilmente finiranno per esserne condizionati.
Inoltre, in un’ottica di risparmio di risorse del sistema giudiziario italiano, è molto probabile che ben presto anche i tribunali vincoleranno l’accoglimento di un nuovo procedimento al responso di questo sistema. In pratica se la probabilità di successo di quella causa è inferiore ad una percentuale fissata quel procedimento non potrà neppure essere proposto evitando così di sprecare risorse preziose con processi campati in aria.

 

Secondo livello – Un computer per giudice

Questo livello presenta importanti criticità aggiuntive rispetto al primo livello ed è relativo alla sostituzione del giudice con un sistema basato sull’intelligenza artificiale.
Fantascienza?

Non proprio, già adesso un sistema simile, chiamato COMPAS, è entrato in alcune aule di giustizia americane. Analizzando l’aspetto dell’accusato e le sue espressioni facciali durante il processo e analizzando le risposte date dal presunto colpevole ad un questionario di circa 170 domande del tipo: “quante volte hai cambiato residenza nell’ultimo anno?”, “i tuoi amici hanno commesso reati ecc.”

Sulla base di queste informazioni il sistema COMPAS predice se quella persona sarà recidiva, se rispetterà gli obblighi relativi agli arresti domiciliari o dovrà attendere in galera l’esito del processo, se potrà avere pene alternative al carcere.

Non siamo ancora giunti alla macchina che sostituisce il giudice, ma ci siamo abbastanza vicini.

Terzo livello – Prevenire il crimine

Si tratta del Santo Graal di ogni società umana, non più limitarsi a punire il colpevole quando un crimine è stato commesso, ma addirittura prevenire il reato.  Al momento si tratta di un qualcosa veramente futuribile ed infatti è un argomento trattato in alcuni romanzi o film di fantascienza. In realtà dei tentativi in questa direzione ci sono stati, L’università di Chicago, dopo aver diviso la città in piccoli settori quadrati con lato di 300 m, ha creato un software in grado di predire con un anticipo di una settimana e una accuratezza del 90% in quale settore della città si sarebbe verificato un crimine. I risultati sono stati confermati in altre sette città americane (Focus 359).

 

Vietare l’uso dell’intelligenza artificiale nelle aule di giustizia?

Di fronte agli aspetti problematici della giustizia predittiva qualcuno potrebbe pensare che sia bene tenere questi strumenti ben lontani dalle aule giudiziarie. Sarebbe però un atteggiamento miope in quanto il nostro sistema giudiziario è sicuramente il migliore tra tutti quelli elaborati finora dagli esseri umani, ma in assoluto ha tanti difetti che al momento non hanno trovato una valida contro misura.
Giusto per fare alcuni esempi:

Una ricerca condotta dallo psicologo  John Stewart  ha scoperto l’esistenza della relazione tra bellezza e condanne meno severe. In pratica il ricercatore ha passato del tempo nelle aule giudiziarie degli Stati Uniti verficando che, a parità di reato, i condannati belli ricevevano pene meno pesanti.

Un’altra ricerca effettuata nel 2001 ha chiesto a 81 giudici del Regno Unito di dare un parere sulla concessione della libertà su cauzione di casi inventati, o meglio, ai giudici era stato detto che quei casi erano inventati mentre in realtà si trattava di casi che i giudici avevano già trattato in passato a cui  i nomi dei protagonisti e talvolta anche il loro sesso era stato cambiato. Il dato più sorprendente fu che ben pochi confermarono la loro precedente decisione e addirittura i ricercatori verificarono che i giudici sarebbero stati più coerenti con le loro precedenti sentenze se avessero tirato a sorte.
 Kyoungmin Cho della University of Washington ha verificato che se il giudice non dorme abbastanza tenderà a dare condanne più dure il giorno dopo.

Queste sono alcune delle ricerche effettuate per valutare la reale capacità dei giudici di essere imparziali e i loro risultati mostrano quanto il nostro sistema sia ben lontano dalla perfezione a cui aspiriamo. Tutto ciò non deve sorprenderci, i magistrati non vengono da Marte e sono quindi sottoposti alle stesse distorsioni cognitive a cui sono sottoposti tutti gli esseri umani.  Sono anche loro frutto della loro società, delle loro esperienze, della loro cultura, della loro ideologia ecc. e tutto questo fa sì che due magistrati diversi possano tranquillamente giungere a conclusioni opposte su uno stesso caso.
Da quanto detto è evidente che difendere a spada tratta un sistema con molte pecche significherebbe rinunciare a delle opportunità, ma anche accogliere acriticamente la giustizia predittiva può essere un errore.

 



 

 

 

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